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Pirenei dal Perdido

19 - 26 Agosto 2024

Trekking nei Pirenei

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E’ arrivato Agosto e dunque è tempo di partire per il trekking dei Pirenei, organizzato da mesi ed in calendario nel programma CAI Bussoleno 2024.

Siamo stati nella parte centrale della catena dei Pirenei che divide la penisola iberica dal resto d’Europa Questa parte comprende alcune tra le vette più alte della catena come il Monte Perdido (m 3355). Abbiamo attraversato il ghiacciaio per raggiungere la vetta del Vignemale ed attraversato la famosissima Breche de Roland. Il percorso è stato molto vario ed interessante, abbiamo proceduto in 6 giorni di cammino da rifugio in rifugio, su e giù tra il confine Spagna e Francia. Il trekking ha richiesto un buon allenamento ai 18 partecipanti, ma ha regalato viste meravigliose: cascate altissime, pascoli, foreste di conifere, ghiacciai, prati, faggeti, brughiere e pietraie.

14 soci Cai della sezione di Bussoleno, che si conoscono da tempo (Aldo Perotto, Marco e Rita, Mara, Girolamo., Fulvia, Andrea, Mario, Aldo Bellone, Massimo, Vittorio, il President Osvaldo, Sissi e Franz) più 4 amici provenienti dalle sezioni di Susa (Dario), Almese (Tiziana e Graziano) e Ciriè (Enrica). Ottimo gruppo: allenato, coeso, motivato ed allegro!!! Benvenuti e grazie della compagnia soprattuto ai volti nuovi !!!

 
 
1° giorno – lunedì 19 Agosto

Lunedì 19 agosto partiamo alla volta di Malpensa con il bus da Bussoleno. Dopo le dovute fermate lungo la valle, arriviamo in aeroporto dove incontriamo le 2 guide, Marco e Pietro, che ci accompagneranno per tutto il Trekkng.

Dopo la distribuzione delle carte d’imbarco di dirigiamo all’imbarco per Lourdes.

Arrivati a destinazione 2 furgoni ci attendono per il trasferimento A Cauterets e a Pont d’Espagne (m 1460), con una breve passeggiata raggiungiamo il rifugio du Clot (m 1522).

Siamo in un parco naturale, abbiamo attraversato un tratto di gradevolissimo sentiero turistico lungo il torrente ed una pittoresca cascata. Ci sistemiamo nelle camere ed è subito ora della cena.

Concordiamo con le guide l’orario della colazione e discutiamo del materiale da sistemare negli zaini per i primi 3 giorni di Trekking. Dopo 3 giorni, la tappa ci porterà in un rifugio dove la guida porterà anche il furgone con i nostri bagagli e potremo cambiare assetto allo zaino se necessario.

La prima è stata perlopiù una giornata di viaggio, andiamo a dormire impazienti e curiosi di vedere cosa ci riserveranno le prossimo giornate!

Sissi Ainardi

 Pirenei_-_Cascata_Giorno_0.jpg

 

2° giorno – Martedì 20 Agosto

Dal Clots a Rif. Beyssallance 
Dislivello in salita m 1250, in discesa m 100, ore 5/6

Partenza alle ore 8 dal rifugio du Clot (m. 1560) e veloce discesa verso il parcheggio dove abbiamo lasciato il furgone con i borsoni. Qui prepariamo gli zaini per i due giorni successivi con l'occorrente per affrontare la salita al Monte Vignemale ( ramponi, imbrago, corde) e partiamo per la salita al rifugio Bayssallance.

Dopo aver costeggiato il lago .......e fotografato le pacifiche mucche al pascolo, proseguiamo attraverso prati e cascate d'acqua in un ambiente incantevole, salendo senza troppa fatica al rifugio Oulettes de Gaube (m.2151), dove ci rifocilliamo con una fetta di tarte au poires. Lasciato il rifugio, il sentiero si fa più impervio, salendo in stretti tornanti verso il passo Hourettes d'Ossu sotto il sole implacabile delle prime ore del pomeriggio.

Dal passo vediamo finalmente il rifugio Bayssallance verso il quale si scende attraverso un breve sentiero. Ad aspettarci la minestra più liquida del trek e il camerone da venti posti dentro il quale dormiremo tutti insieme per due notti.

Mara Rossero

 

3° giorno – Mercoledì 21 Agosto

Da Rif. Beyssalance al Vignemale
Dislivello in salita m 950, in discesa m 950, ore 5/6.Pirenei Vignemale

Lasciamo il rifugio all’alba, con uno sguardo alla luna che splende nel cielo, quasi ad indicarci la punta del Vignemale che vogliamo raggiungere.

Il primo tratto di sentiero è in discesa sotto al rifugio fino ad incrociare quello di risalita verso la lingua di ghiacciaio che ancora resiste. La mattinata è tersa e non servono le frontali.

Per affrontare in sicurezza la salita sulla lingua di ghiaccio indossiamo i ramponi, anche se la crosta è morbida, senza particolari spaccature.

Le nostre guide hanno deciso che ci divideremo in quattro gruppi per formare le cordate di salita, due da cinque e due da quattro. Arrivati in un punto adatto ad una sosta ci organizziamo: le prime due cordate, in conserva, da cinque persone caduna, affrontano gli ultimi metri con i ramponi, che vengono poi abbandonati, per seguire la salita su facili rocce e tracce di sentiero.

I due gruppi che seguiranno restano in attesa del ritorno dei compagni, con il naso all’insù per cercare di capire che cosa li aspetta e… ad un attento esame di un componente del gruppo, si scopre che sta indossando un curioso paio di pantaloni, con la cerniera posizionata perfettamente in mezzo alle natiche…

Foto di Gruppo al VignemaleAl ritorno dei primi due gruppi, le guide accompagnano chi ancora doveva salire. Sulla cima non ci sono croci ma un piccolo rialzo con il nome del Grand Vignemale, la sua altitudine e una targa metallica dell’Instituto Geografico Nacional che lo designa come Vertice Geodesico.

Tutt’intorno un magnifico circo di montagne, ghiaccio e neve (rossastra).

Scendiamo e ci riuniamo ai nostri compagni che ci hanno preceduti e rientriamo tutti insieme al rifugio.

È stata una bellissima giornata, tutti abbiamo raggiunto la vetta e siamo tornati soddisfatti al rifugio, ricordando con allegria che, al termine della parte più alpinistica, la guida ha dovuto ricordarci che potevamo nuovamente assumere la posa di “Homo Erectus”!!!

Fulvia Casale

 

4° giorno – Giovedì 22 Agosto

Da rif. Beyssallance a Rif. Bujuaruelo
Dislivello in salita m 540, in discesa m 1850,ore 5/6.

Dal rifugio Bayssalance abbiamo subito iniziato a scendere nella valle di Ossoue. Il paesaggio cambia ancora,una stretta gola solcata dal torrente e poi un sentiero balcone incastonato tra le rocce. Il panorama è come sempre stupendo e in lontananza,verso il rifugio, riusciamo ancora a vedere il Monte Vignemale salito il giorno prima.

Il sentiero diventa più dolce fino a raggiungere il piano ed eccoci al Barrage d'Ossoue con il suo lago.L'acqua è cristallina e riflette il colore del del cielo ed il verde che lo circonda. Piccola pausa ristoratrice e poi si riprende a salire passando accanto alla Cabane de Lourdes e ci inoltriamo in una lunga vallata che ci porterà al Colle de la Bemaloide.Il paesaggio cambia ancora, pascoli tra  roccette,mucche,qualche cascatella e finalmente siamo al colle.Ripida discesa e finalmente relax al lago.Piccola risalita e poi iniziamo una lunga e interminabile discesa che ci porterà al Rifugio di Bujuarielo.

Ritorniamo nella civiltà,auto,rumore,un mucchio di gente ed un Rifugio che è più un alberghetto. Assetati e accaldati gustiamo con piacere una buona birra,cena e poi nanna.La giornata è stata lunga e le ore di cammino tante e domani sarà di nuovo così....un paesaggio che varia in continuazione e questo Trek nei Pirenei che diventa sempre più bello!!!

Tiziana Pilone

 

5° giorno – Venerdì 23 agosto

Da Rif. Bujuaruelo a Rif. Goriz
Dislivello in salita m 1000, in discesa m 150, ore 6/7.

Il risveglio dopo la doccia della sera precedente e la notte trascorsa in un letto comodo è sicuramente uno dei migliori dell’intero trekking. La colazione è ricca, varia ed abbondante e per chi non ha ecceduto la sera prima è l’occasione per fare un buon pasto in vista della lunga giornata che ci attende.

Il trasferimento dal rifugio Bujaruelo all’imbocco della Valle de Ordesa lo facciamo in furgone dopo aver caricato i nostri bagagli e dalla sbarra che regola l’accesso alla valle iniziamo la nostra camminata che dopo 5 km di strada asfaltata ci porta al posteggio di Pradera mentre i pullman (sempre pieni in salita) che fanno da navetta per il trasporto dei numerosi turisti ci incrociano in entrambe le direzioni.
Dal parcheggio imbocchiamo il sentiero che subito si impenna e che senza mai mollare ci fa guadagnare 800 m di dislivello, arrivati in cima però la vista che si può godere dal punto panoramico sulla Faje de Pelay è spettacolare. Dopo una sosta per rifocillarci riprendiamo il nostro cammino lungo il sentiero che con un sali e scendi percorre la valle per tutta la sua lunghezza.

Quando, noi del gruppo di coda, decidiamo di fermarci per consumare il pranzo facciamo tra le rocce una scoperta che si rileverà per uno di noi di estrema utilità al termine della giornata: un paio di fuseaux leopardati improponibili che vengono presi in custodia dalla nostra guida alpina che li definisce “fantastici” per le sue prossime arrampicate.

Arrivati prossimi al termine delle valle con la  cascada de Cola de Caballo e con il rifugio Goriz già in vista il tempo inizia a peggiorare e veniamo colti da un primo temporale con tanto di grandine che ci costringe ad una sosta ed ad attrezzarci con poncho ed abbigliamento per la pioggia. Terminato il temporale decidiamo di ripartire ed affrontare l’ultimo tratto della salita che ci deve condurre al rifugio… purtroppo però le nostre ottimistiche previsioni sono sbagliate e veniamo nuovamente investiti da un violento temporale che ci scarica addosso a seccTendahiate acqua e grandine. Il sentiero si trasformato rapidamente in un torrente e noi non abbiamo altra alternativa che continuare e salire come salmoni che controcorrente cercano di raggiungere la loro destinazione finale.

Giungiamo finalmente al rifugio Goriz quando oramai dalle nuvole ritorna a far capolino il sole che ci aiuta a riscaldarci ed asciugarci. Dopo quasi 20 Km percorsi e oltre 7 ore trascorse dall’inizio del nostro cammino come tante lucertole ci sdraiamo al sole dove troviamo posto tra gli indumenti e gli scarponi messi anch’essi al sole per asciugare. È qui che per uno di noi gli improponibili fuseaux leopardati diventano l’unico indumento asciutto da indossare.

La giornata volge al termine e alle 19.00 ci vengono consegnate le tende in cui, dopo abbondante ed ottimo rancio, passeremo la notte in attesa del mattino seguente.

Mario Rocci

6° giorno - Sabato 24 agosto

Monte Perdido
Dislivello in salita m 1150, in discesa m 1150, ore 5/6.

Siamo al Rifugio Goriz, il rifugio è in ristrutturazione quindi abbiamo passato la notte nelle tende. Sveglia alle 6:00, colazione alle 6:30 e alle 7:00 zaini in spalla si parte verso la cima del Monte Perdito (3.355 m), una delle più alte dei Pirenei.

Il tempo non è ancora bellissimo ma il meteo promette un miglioramento in tarda mattinata, non vorremmo ripetere l’esperienza del giorno precedente, con l’arrivo al Goriz sotto la grandine e la pioggia e all’interno del rifugio un girone infernale: tutti ammassati, fradici, ovunque acqua e fango. Per fortuna il tempo è migliorato e un caldo sole ci ha permesso di stendere sulle rocce l’abbigliamento bagnato asciugandolo perfettamente.

Purtroppo gli scarponi non sono del tutto asciutti, sento che i piedi sono ancora un pò umidi, però salendo il problema si risolve.Pirenei Perdido panoramica

Il percorso è abbastanza diretto, saliamo su sentiero roccioso passando più risalti di rocce e morene glaciali. Il cielo è coperto e a tratti siamo avvolti dalla nebbia.

Arrivati ad un traverso su roccia attrezzato con catene il tempo migliora: iniziamo a vedere il colle che precede i 350 metri finali. Siamo sul versante nord quindi ancora in ombra, il sole con il suo calore non ci ha ancora raggiunti.

Arrivati al colle ci affacciamo sulla conca e davanti a noi appare il Lago Helado, un bellissimo lago glaciale a circa 3000 metri di altitudine. Piccola curiosità che ho letto: il lago Helado è un lago glaciale, il più alto dei Pirenei. Per lungo tempo non si sapeva dove defluisse l’acqua e solo con l’uso di un colorante organico di colore arancione, si è potuto scoprire che l’acqua arrivava alla grande cascata di Gavarnie attraverso due chilometri di tunnel sotterranei.

Ci fermiamo per radunarci, piccola pausa, una barretta e si riparte.

Dallo sfasciume della morena saliamo un contrafforte di rocce, lo seguiamo per un tratto in cresta sospesi sopra i resti del ghiacciaio del monte Perdido. Saliamo faticosamente un dritto canalone di detriti per raggiungere la spalla che ci porterà in vetta. Sbucati sulla spalla, un vento freddo libera il cielo scoprendo un piacevole sole. Arriviamo sulla cima: sul confine tra Francia e Spagna ammiriamo un magnifico panorama a 360 gradi, si vede molto bene la valle a semicerchio di Ordesa che abbiamo attraversato interamente il giorno prima. 

Ci siamo tutti, tranne Mara e Fulvia che non se la sono sentita, hanno preferito fare un giorno di pausa per riposarsi. Il punto panoramico merita la foto di gruppo con bandiera del centenario prima di discendere per lo stesso itinerario.

Arrivati al rifugio ci dissetiamo con una buona birra per recuperare i sali persi, in attesa della consegna dei materassini e delle tende per la notte. Essendo il rifugio nel parco nazionale dei Pirenei il regolamento vuole che ogni mattino si smonti l’accampamento.

Nemmeno a farlo apposta la consegna delle tende avviene in contemporanea di un improvviso e violento scroscio d’acqua e grandine e chi era intento a montare le tende si è fatto una doccia poco gradita, tre minuti e nuovamente tutti fradici. Girolamo e le Guide devono farsi sostituire la tenda perché non avendo avuto il tempo di tenderla, si è afflosciata sotto la violenza dell’acquazzone. Ceniamo in gran confusione, stanchi ma felici. Si crea una bella atmosfera tra noi e un gruppo di spagnoli. Facciamo un gran baccano e tra battute e risate si chiude la cena in allegria.

Alle 22:00 tutti in tenda, dormiamo in compagnia del rumore di pioggia, grandine, fulmini e tuoni. Per fortuna l’acqua non è entrata e al mattino, un po’ umidi, facciamo colazione e siamo pronti per l’ultimo giorno di trekking.

La meta è la Breche de Roland.

Osvaldo Plano

 

7 ° Giorno – Domenica 25 Agosto

Rifugio Goriz – Gavernie
Dislivello in salita m 800, in discesa m 1550,ore 6/7. 20KM

Partenza h. 7.30 ,dopo una lauta colazione e una notte in tenda tra scrosci di pioggia e grandine.Dapprima si sale lentamente e dopo circa 50 minuti ci troviamo in una zona pianeggiante che ricorda le Highlands scozzesi e ,attorno a noi,numerosi camosci ci osservano curiosi.

Purtroppo il meteo non ci assiste ma non ci resta che proseguire il cammino nella speranza che un barlume di sole ci permetta di godere lo spettacolo della Breche de Roland.Il percorso e' ben segnalato da ometti e dopo un'ora il sentiero diventa roccioso e piu' impegnativo e successivamente ci attende un traverso con catene ,piu' esposto. Avvolti nella nebbia raggiungiamo la Breche che fa' capolino ,finalmente!Pirenei gruppo a Gavernie

Dopo una breve sosta e alcuni passaggi tecnici giungiamo al Rifugio de la Breche de Roland dove si puo' gustare un' ottima crepes o un'omelette .Il panorama e' notevole ma dobbiamo ripartire ,porgiamo ,cosi', un ultimo sguardo all'altissima cascata alla nostra destra che appartiene al Cirque di Gavarnie ,patrimonio dell'UNESCO,e ci apprestiamo a percorrere la lunga discesa dove troviamo la Cabane des Soldates e numerosi escursionisti che salgono.

Giungiamo ,cosi', a Gavernie dove ci attende Marco, la nostra guida, che ci accompagna al Gite d'Etape, Le Gypaete,  dove possiamo degustare  un'ottima paella con un buon bicchiere di vinello per recuperare le forze e lo spirito!

Rita Davico

 

8° Giorno – Lunedì 26 agosto

E’ il giorno del rientro e della sistemazioni dei bagagli/zaini per il volo di rientro.

Abbiamo percorso in totale circa 70 Km con un dislivello positivo e negativo di 6100 mt  

Al risveglio presso Gite d’Etape La Gypaeate, facciamo una buona colazione ed entro le ore 9 siamo tutti pronti in attesa dei furgoni che ci trasferiranno a Lourdes.

Il volo di rientro è previsto per le ore 17 del pomeriggio così decidiamo di trascorrere qualche ora in questa locatlità. Ognuno si organizza in autonomia per poter visitare brevemente il santuario della Madonna di Lourdes, la grotta di Bernadette, le vie commerciali e per acquistare qualche ricordino da portare a casa.

Ovviamente non può mancare la fermata per l’hamburger e la birra prima di dirigersi in aeroporto.

Arriviamo in aeroporto divisi in gruppi poiché abbiamo a disposizione solo più un pulmino da 9 posti che deve fare la spola.

In aeroporto scopriamo che il nostro volo avrà un ritardo di 2 ore … il pomeriggio trascorre tra una chiacchiera e l’altra. Chiacchierando con un gruppo di volontari che presta servizio in aeroporto per l’assistanza ai malati in pellegrinaggio, vi è un condovese, amico di Andrea e Mario.

Finalmente alle 19:00 ci imbarchiamo ed arriviamo a Milano Malpensa dove ci attende il bus per il rientro a Bussoleno. Un po’ stanchi per la lunga giornata salutiamo i compagni di gita di fermata in fermata lungo la valle,!!!

Il trekking nei Pirenei ci ha regalato panorami ed esperienze che ricorderemo per molto tempo.

Grazie e tutti i partecipanti per l’entusiasmo e l’allegria !!! Alla prossima  

Sissi Ainardi

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