11 giugno 2024
Muratori alla Fugera
Adesso si incomincia deciso, finalmente il gran giorno della ristrutturazione è arrivato.
Complice una bella mattina di sole (cosa strana di questi tempi) l’impresario ha portato il materiale e l’attrezzatura alla Fugera.
L’elicottero arriva in anticipo, ma al piazzale dell’ultimo parcheggio sopra Falcemagna sulla strada dell’Addoi tutto è pronto. In una dozzina di giri (forse anche qualcuno di più... non li ho contati.. .) tutto viene ammucchiato in modo ordinato e funzionale intorno alla baita: sabbia, cemento, lose, travi, ponteggi, travetti, perline, assi, betomiera, tendina per la notte, generi di conforto, porte, finestre e molto altro ancora.
Mentre l’elicottero sta ancora facendo le rotazioni i muratori (4) montano il ponteggio; in poco tempo i travi sono posizionati sul tetto, allineati e dimensionati.
Noi volontari del CAI (oggi siamo in 10 : Osvaldo P, Giorgio F, Carlo M, Mauro A, Mauro C, Miriam P, Claudio B, Mario M, Gian Paolo P, e il giovane new entry Stefano) siamo delegati ai lavori di supporto in quanto sul cantiere, per questioni di sicurezza operano solo gli addetti dell’impresa.
E così sistemiamo i carichi, montiamo la tenda, il tavolo, verniciamo le perline, spianiamo il terreno, costruiamo un nuovo muraglione.
Nel frattempo la betomiera è in moto e il cemento inizia a fluire tra il muro e le travi. Questi muratori sono organizzati, efficienti e veloci.
Se i primi scalpellini della cava di pietra verde della Fugera, di fine ‘700, erano di origine inglese, adesso un muratore è marocchino, anche questo è segno dei tempi che cambiano.
Oggi solo pranzo al sacco, manca il cuoco ufficiale nonché “reggente” della Fugera: il nostro amico Cens che immagino, con un po’ di malinconia, si gode qualche giorno di ferie al mare. Tranquillo, ti lasciamo un po’ di lavoro per quando torni...
Claudio Blandino