14 Gennaio 2024
Col Peygu
Eccoci giunti nel 2024. Siamo alle prese con i buoni propositi, ma dopo le prime settimane stiamo già rimodellando quelli più impegnativi. "Quest'anno farò un bel po' di gite così mi tengo in allenamento. E non penso più a palestra e altre noisosissime attività al chiuso".
Sarà andata proprio così?
Non lo so, ma per molti dei nostri 16 parteciapnti, questa è stata la prima gita della stagione. Qualcuno dice che forse finora non c'è stata neve sufficiente, ma insomma basta con questi luoghi comuni!
Beh, comunque sia, tutti e 16 erano ben motivati.
Vediamo se abbiamo tutto... Sole, bella neve, freddo il giusto, la compagnia super top, ed un ambiente che piano piano si apre e ci fa entusiasmare.
Siamo nella frazione di Les Laus appena sopra Cervieres, in Francia. Si trova sulla strada che d'estate ci porta al col de l'Isoard, ma che d'inverno viene pulita appunto fino a Les Laus.
Al parcheggio riconosciamo un po' di amici e anche soci di altre sezioni, Almese, Venaria, Ciriè.
Ma la zona è molto ampia e facciamo gite diverse.
In questa stagione la strada per il col de l'Isoard è una larga pista da fondo. Piuttosto impegnativa per i fondisti, come anche per i ciclisti d'estate perchè non proprio in piano. Perfetta invece per noi che, chi con le pelli di foca, chi solo con gli scarponi (ciaspole in spalla) ci avviamo per una bella passeggiata che ci permette di guadagnare quota senza grande fatica.
Lasciamo la strada quando il bosco sta per terminare e raggiungiamo le baite abbandonate dell'Isoard.
La stretta valle lascia il posto ad un ampio anfiteatro di neve fresca. Molti dei partecipanti non conoscevano il luogo, per cui la stanchezza lascia il posto alla meraviglia... e soprattutto ai telefoni che saltano fuori dalle tasche per digitalizzare i panorami e portarli a casa.
Ancora con la bellezza negli occhi ripartiamo e ci inoltriamo nell'anfiteatro attraversandolo. I dolci pendii che già immaginiamo di scendere sono già pieni di tracce di discesa. E già pensiamo con invidia ai pensionati che si sono dati da fare nei giorni feriali precedenti.
Girando ora verso destra iniziamo ad intravvedere il colle che dobbiamo raggiungere. Altri pendii, altre esposizioni, altre meraviglie. Iniziamo ad essere un po' più stanchi.
Arriviamo alla fine al colle, davvero soddisfatti. Il nostro presidente inneggia alla prima gita del centenario, e facciamo le foto di rito. Intorno a noi, lo spettacolo è davvero generoso.
Qualcuno decide di scendere dall'altra parte per godere della consistenza della neve esposta a Nord. Poi ripella, senza ovviamente omettere la classica frase "non sapete cosa vi siete persi".
La discesa è entusiasmante, anche se ci sono diversi traversi e in alcuni punti perpendicolari al sole c'è già un leggero strato di crosta da riscaldamento.
Molto velocemente ritroviamo la stradina e poi, le macchine.
Ci ricongiungiamo con i ciaspolatori per godere tutti insieme di un degno terzo tempo. Dalle macchine saltano fuori pizzette, torte, biscotti bottiglie. Beh, quale migliore chiusura di giornata?
Francesco