24 settembre
Monte Peyron
Una giornata perfetta, parafrasando il titolo di una canzone (A perfect day) di uno dei miei preferiti cantautori rock, Lou Reed. Tutto è stato perfetto per quanto riguarda l'escursione: la splendida giornata senza una nuvola, la temperatura mite, ideale per camminare, gli incantevoli panorami dell'alta Val Varaita con la parete sud del Monviso in evidenza, il volo di un gruppo di gipeti (ne abbiamo contati sei), che ci hanno accolto all'arrivo sul Col Rastel, esibendosi in spettacolari acrobazie, il villaggio occitano di Chianale, bello da percorrere con le sue case in pietra e i tetti in lose.
Unici nei, le condizioni del pullman, con diversa gente che si è lamentata per alcuni sedili ridotti in brutte condizioni, su cui era difficoltoso sedersi e, al ritorno, la coda prima dell'attraversamento di Sampeyre, dovuta alla fiera di San Michele, con traffico bloccato per più di un'ora.
Eravamo in 53, sold out. Avevamo infatti in lista d'attesa una quindicina di persone che non hanno potuto partecipare. Giunti a Chianale, prima di intraprendere l'escursione, una bella foto di gruppo e poi via. Sentiero ripido ma scorrevole, con pendenza regolare in un bel bosco di larici.
Giunti al bucolico Lago Torrette si arriva in una zona pascoliva, con un alpeggio e un bel gruppo di mucche di razza piemontese che staziona vicino al laghetto. Una dozzina di partecipanti decidono di fermarsi e non proseguire.
Dopo una pausa si riparte in direzione del Col Rastel. Il sentiero diventa più stretto, in alcuni punti fangoso e coperto di “buse” delle mucche, con alternanza di tratti ripidi e in piano, con radure pascolive. C'è pure una breve discesa prima di affrontare il ripido tratto finale in mezzo a una foresta di arbusti, coi gipeti che ci accolgono con le loro evoluzioni al nostro arrivo al colle.
Il Monte Peyron dista una decina di minuti dal colle Rastel. Una traccia molto evidente ci porta alla croce della cima, che offre un meraviglioso panorama sulle montagne della Val Varaita, e, in basso, sui borghi di Chianale e Pontechianale, col suo lago.
Una meritata pausa pranzo, in un ripiano appena sotto la vetta, una sosta di quasi un'oretta e poi, quasi malvolentieri, il ritorno, per lo stesso sentiero, al punto di partenza. Il tempo per una birretta o un caffè nei bar del borgo, con visita, da parte di diversi partecipanti, all'interessante Museo del Costume e poi il rientro a casa, con la coda nell'attraversamento di Sampeyre.
Alessandro Martoglio